Introduzione
Ormai è chiaro, ChatGPT ha la potenzialità di rivoluzionare le nostre vite. E’ una cosa sotto gli occhi di tutti e tutti, ultimamente, abbiamo avuto a che fare con questa macchina straordinaria.
Tuttavia, ho notato che l’approccio generale da parte del pubblico, fino ad ora, è stato quello del “pensiero magico” o dell’eccessiva fiducia nei riguardi di una tecnologia che, seppure incredibile, è pur sempre un (gran) pezzo di software. Le persone, che non hanno idea di come funzioni, gli parlano come fosse un essere umano; si aspettano da lui la stessa comprensione e la stessa efficacia di un lavoratore esperto, potremmo quasi dire di uno “schiavo”. Sentendosi improvvisamente proiettati in uno scenario fantascientifico, molti credono che basti chiedere a ChatGPT il fatidico “dammi 10 idee per il mio blog” per ottenere davvero 10 idee funzionanti per un blog.
La realtà, manco a dirlo, è un’altra. ChatGPT è solo una tecnologia avanzata e molto nuova, nuova perfino per coloro che l’hanno creata. I quali a volte sembrano loro stessi in imbarazzo davanti ai suoi risultati. E l’unica cosa che dobbiamo fare, adesso, è capirla. Quindi, rimbocchiamoci le maniche, mettiamoci sotto e vediamo un po’ alcuni concetti fondamentali. A partire dalla cosa più importante: l’ingegneria del prompt.
Cos’è l’ingegneria del prompt?
Il “prompt” è quello che diamo in input alla macchina quando interagiamo con lei. Ad esempio, quando chiediamo “dammi la ricetta della carbonara”, questo è il nostro prompt. Come sappiamo, più complesso è il prompt e maggiore è il contesto, ovvero l’informazione totale che la macchina riceve e sulla quale, quindi, produce la risposta. L’ingegneria del prompt è un approccio scientifico nato di recente per interagire con i modelli di linguaggio basati su intelligenza artificiale come ChatGPT e si basa proprio sull’aggiunta di contesto alla semplice domanda. Si tratta di una metodologia che si concentra sulla creazione di input accurati e mirati per guidare il modello a produrre risposte coerenti, pertinenti e utili. A differenza della programmazione sintattica tradizionale, l’ingegneria del prompt si basa sulla comprensione della semantica e del contesto dei dati in ingresso.
In altre parole, l’ingegneria del prompt si occupa di “comunicare” in modo efficace con il modello di linguaggio, formulando richieste e domande in modo che il modello possa interpretarle correttamente e offrire risposte adeguate. Questo processo richiede una buona conoscenza delle reti neurali, della semantica e delle tecniche di programmazione specifiche per lavorare con modelli di linguaggio come ChatGPT. Grazie all’ingegneria del prompt, gli utenti possono ottenere risultati migliori e più affidabili dai modelli di linguaggio, riducendo al minimo gli errori e le ambiguità.
ChatGPT e la Programmazione Semantica
La programmazione semantica, d’altronde, è un approccio ancora più innovativo che sfrutta la comprensione del significato e delle relazioni tra parole e concetti per interagire con le reti neurali in modo ancora più efficace. A differenza sia della programmazione sintattica tradizionale, che interviene sull’algoritmo e si concentra sulla struttura e sulla forma delle istruzioni, sia dell’ingegneria del prompt, che si limita all’interazione domanda-risposta, la programmazione semantica pone l’accento sul significato e sul contesto delle parole utilizzate nell’input e cerca di programmare un flusso complesso di informazioni tra la domanda, le variabili introdotte nella domanda e la risposta ottenuta. In sostanza, si tratta di un metodo per migliorare la comunicazione tra l’utente e l’intelligenza artificiale, che garantisce risposte massimamente pertinenti e in linea con le aspettative.
Le Reti Neurali
Per comprendere appieno la programmazione semantica, è utile esaminare il funzionamento delle reti neurali e il processo di elaborazione del linguaggio naturale (NLP) che sottende le interazioni con ChatGPT. Le reti neurali sono sistemi di apprendimento automatico che imitano il funzionamento del cervello umano, apprendendo a riconoscere schemi e relazioni tra dati attraverso l’esperienza. Nel caso di ChatGPT, la rete neurale è stata addestrata su un vasto corpus di testi in lingua naturale, acquisendo così una profonda comprensione della grammatica, della sintassi e della semantica del linguaggio.
Tuttavia, le reti neurali come ChatGPT non “pensano” come gli esseri umani e, pertanto, possono essere sensibili alle variazioni nella formulazione dei prompt o alle ambiguità semantiche. È qui che entra in gioco la programmazione dell’input: fornendo istruzioni chiare e univoche all’intelligenza artificiale, è possibile guidare la rete neurale a produrre risposte più accurate e pertinenti alle nostre domande.
La programmazione semantica, in particolare, si basa su alcune tecniche fondamentali, tra cui la specificazione di contesto, la costruzione di ontologie, l’uso di compiti e istruzioni formulati con termini precisi, le interazioni vincolate e la formulazione di variabili mobili. Queste tecniche permettono di ridurre l’ambiguità e migliorare la qualità delle interazioni con ChatGPT. Inoltre, la programmazione semantica non si utilizza per lo svolgimento di compiti semplici ma per compiti molto avanzati che mirano a ridurre lo sforzo dell’utente e ad aumentare in modo esponenziale la sua produttività.
Se vuoi conoscere meglio i segreti della programmazione semantica e desideri acquisire una competenza che massimizzi la tua produttività sul lavoro, clicca qui.
Se invece vuoi ulteriori informazioni su questo specifico argomento, iscriviti alla newsletter per ricevere “La Scienza dei Prompt: come ottenere il massimo da ChatGPT”, il mio ebook gratuito. Sono oltre 30 pagine di contenuti gratuiti e spiegazioni su come funzionano l’ingegneria del prompt e la programmazione semantica. Ah, dimenticavo: naturalmente è scritto utilizzando la programmazione semantica per ChatGPT, quindi avrai anche un esempio lampante della sua efficacia.