Intelligenza Artificiale

Nuove regole FCC per IA in spot politici, impatto incerto

 

La Federal Communications Commission (FCC) ha fatto un passo avanti verso nuove regole che richiederebbero agli inserzionisti politici di dichiarare l’uso dell’intelligenza artificiale negli spot trasmessi su radio e TV. Tuttavia, non è chiaro se queste nuove normative potranno entrare in vigore prima delle elezioni presidenziali di novembre.

I punti chiave della proposta della FCC

La proposta avanzata giovedì prevede che:

  • Gli inserzionisti politici dovrebbero rivelare l’utilizzo di AI nei loro spot
  • Le emittenti dovrebbero annunciare on-air quando viene utilizzata l’AI in uno spot politico
  • Le emittenti dovrebbero includere un avviso sull’uso dell’AI nei loro file politici online

Secondo la presidente della FCC Jessica Rosenworcel, “c’è troppo potenziale per l’AI di manipolare voci e immagini nella pubblicità politica per non fare nulla. Se un candidato o una campagna ha utilizzato l’AI per creare uno spot, il pubblico ha il diritto di saperlo.”

Le criticità della proposta

Nonostante le buone intenzioni, la proposta presenta alcune criticità:

  • Non avrebbe autorità sullo streaming, lasciando non regolamentata a livello federale la crescente industria pubblicitaria politica su piattaforme digitali e di streaming
  • Non è chiaro se ci siano i tempi tecnici per far entrare in vigore le nuove regole prima delle elezioni di novembre
  • C’è un conflitto di competenze con la Federal Election Commission (FEC)

Il presidente della FEC Sean Cooksey ha infatti avvertito che parti della proposta ricadrebbero sotto la giurisdizione esclusiva della FEC, creando potenzialmente conflitti irrisolvibili tra le agenzie che potrebbero finire in tribunale.

Il dibattito sulla regolamentazione dell’AI in politica

La mossa della FCC si inserisce in un più ampio dibattito sulla necessità di regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale in ambito politico. Alcuni esperti ritengono che siano necessarie nuove norme per tutelare gli elettori da possibili manipolazioni, mentre altri temono che regole troppo stringenti possano limitare la libertà di espressione.

Robert Weissman, co-presidente del gruppo di difesa Public Citizen, ha elogiato la proposta della FCC, affermando che “stiamo andando verso elezioni che potrebbero essere distorte, o addirittura decise, da deepfake politici.”

D’altra parte, il commissario repubblicano della FCC Brendan Carr si è opposto alla proposta, sostenendo che “lungi dal promuovere la trasparenza, le regole proposte dalla FCC confonderebbero gli elettori, creerebbero una patchwork di regole incoerenti e incoraggerebbero interessi di parte a strumentalizzare la legge per ottenere vantaggi elettorali.”

Lo scenario attuale e le prospettive future

Al momento, in assenza di una legislazione federale, oltre un terzo degli stati americani ha creato proprie leggi per regolamentare l’uso dell’AI nelle campagne elettorali. La proposta della FCC potrebbe rappresentare un primo passo verso una regolamentazione a livello nazionale, ma i tempi stretti e i conflitti di competenza rendono improbabile una sua applicazione già per le presidenziali 2024.

È probabile che il dibattito su come bilanciare innovazione tecnologica, libertà di espressione e tutela degli elettori continuerà nei prossimi mesi e anni, coinvolgendo legislatori, agenzie federali e la società civile.

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